Tu sai volare
Testo e musica di Mauro Maglio
.....................................
Tu sai volare,
però le ali non le fai vedere,
tu punti dritto l’infinito
e sei contento perché non arrivi mai
e ti confondi tra le nuvole
mentre passa un aeroplano pieno zeppo di persone
e un imbroglione
ti ha visto bene, ma non lo crederanno mai.
Tu stai ridendo
ed i tuoi denti sono bianchi come neve,
tu stai giocando
e sei seduto sopra l’ala a fianco del mio finestrino,
mentre un bambino un po’ curioso,
mi chiede quanto tempo ci rimane,
è preoccupato,
perché c’è un angelo lì fuori che può finire congelato.
Ma l’imbroglione sono io e ti ho visto davvero
ma sono troppo serio, troppo serio, per perdere la faccia
e questo bimbo sincero, che se potesse,
farebbe aprire il portellone, per regalarti almeno un maglione
o farti accomodare dentro, c’è un posto in prima classe,
offrirti dolci e liquori,
ma poi sarebbero dolori se capissero lì fuori,
che ti abbiamo fatto bere, perché gli angeli non possono farlo a vedere …
Tu sai volare,
però le ali non le fai vedere,
tu punti dritto l’infinito
e sei contento perché non arrivi mai,
ehi tu, ma io una meta ce l’ho e devo dirti davvero,
che un pochino mi spaventa questa tua presenza,
mi fa pensare,
non ci vorrai accompagnare, dove nessuno è mai riuscito a tornare.
Ma l’imbroglione sono io e ti ho visto davvero
ma sono troppo serio, troppo serio, per perdere la faccia,
stai a guardare come è vero, un angelo del cielo,
incollato lì vicino, sopra l’ala a fianco del mio finestrino,
mentre rispondo a quel bambino un po’ curioso
un tonfo, un urto, mi fa tremare mi fa prendere il nervoso,
ma non ci siamo fatti niente solo un po’ di paura,
ha parato il colpo l’angelo, io l’ho capito aveva la testa dura.
Ma l’imbroglione sono io e ti ho visto davvero,
ma sono troppo serio, troppo serio, per perdere la faccia,
a guardare per davvero un angelo del cielo,
che ci è venuto a salvare e salutando continua a volare,
mentre un bambino dispettoso e un po’ curioso
mi chiede se lo posso perdonare,
perché c’è un angelo lì fuori, un po’ sbadato,
che vola via col mio maglione per non finire congelato …