Ridatemi la mia vita ...
Testo e musica di Mauro Maglio
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L’uomo rubava attimi al tempo, li nascondeva in una scatola di metallo,
non lo faceva soltanto per lavoro, ma anche perché gli sembrava bello.
Poteva stare per ore intere, senza far niente,
ma poi si alzava come una molla e scattava cento click, in un minuto ... in un minuto.
L’uomo rubava attimi al tempo e il tempo dopo glieli restituiva,
come fa la memoria che guarda da dietro una tenda, se si apre la finestra alla luce,
e così, come in una grande magia, un vecchio, si rivede bambino,
a giocare sotto un albero di trecento anni che sembra aprire le braccia al cielo,
mentre il cielo si confonde con il mare
ed il mare s’innamora della luna
e la luna arrossisce e si nasconde dietro le montagne, passa il tempo ... passa il tempo.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita,
restituirò gli attimi che ho rubato, in cambio di quelli che ho perduto.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita,
ridatemi l’amore che ho lasciato, quella ragazza che non ho più baciato.
L’uomo rubava attimi al tempo, li nascondeva in una scatola di metallo,
ma una foto è la vendetta di un attimo rubato e non certo il tempo restituito
e così, come in una grande magia, un vecchio, si rivede bambino,
che corre in un immenso campo di grano, che già profuma di pane,
mentre il sole colora d’oro il cielo all’orizzonte
e il caldo fa sudare le mani
e le mani stanno già tremando,
per il peso del ricordo, per il peso della vita.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita,
restituirò gli attimi che ho rubato, in cambio di quelli che ho perduto.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita,
ridatemi l’amore che ho lasciato, una ragazza che non ho più baciato.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita
restituirò gli attimi che ho rubato in cambio di quelli che ho perduto.
Ridatemi il tempo, ridatemi gli anni, ridatemi la mia vita,
che ho nascosto in un flash.